71° Anniversario della Liberazione Nazionale

E’ un “Io dico no” alla guerra, alla violenza, che si alza forte e carico di emozione dalla piazza Gramsci uno dei segni che scandiscono la celebrazione ufficiale del 25 aprile, in occasione del 71° Anniversario della Liberazione Nazionale. A gridarlo è una piazza intera, che ha assistito fino a quel momento alla performance di studenti e insegnanti. Ad aprire le celebrazioni ufficiali, presentate dall’assessore alla Cultura Elisabetta Marchetti, è stata infatti, alle 10,30, la performance elaborata da alcune classi del ‘Paolini Cassiano’, coordinate dalle prof.sse Monica Tassoni, Chiara Billi e Gabriella Covri e della scuola secondaria di primo grado ‘Andrea Costa’, coordinate dalla prof.ssa Maria Di Ciaula, con la partecipazione di Cristina Conti dell’istituto “Valsalva”, con la mediazione di Annalisa Cattani, nell’ambito del progetto “Quando un posto diventa un luogo”, che ha visto la partecipazione anche di studenti di altre scuole e del gruppo percussioni Tambù.

Nella piazza gli studenti ‘costruiscono’ un monumento alla pace – Dopo un flash mob iniziale, studenti e cittadini hanno portato un oggetto o un indumento che hanno lasciato sopra 4 reti da letto disposte in piazza davanti al palco: una sorta di monumento alla pace, a ricordo in particolare del grande tributo in termini di vite e di sofferenze pagato dalla popolazione civile durante tutte le guerre. E mentre decine di studenti e persone sfilavano portando il proprio oggetto per la costruzione di questo monumento, sul palco si sono alternate letture di inviti alla guerra fatti da dittatori e guerrafondai di epoche diverse, per far capire l’assurdità di quella retorica della guerra. A leggere quei brani non sono stati solo studenti, ma si sono voluti “mettere in gioco” anche due dirigenti scolastici: Lamberto Montanari del polo liceale e Enrico Michelini del ‘Paolini Cassiano’. La loro partecipazione attiva è stata una bella sorpresa che dà ancora di più il segno del profondo impegno e legame su questi temi che unisce studenti, insegnati, dirigenti scolastici.

Tutta la performance è una delle iniziative previste nel progetto “Quando un posto diventa un luogo”, dedicato alla storia del territorio imolese dal 1943 al 1945, ideato dall’artista Annalisa Cattani e promosso dal Comune di Imola con la collaborazione del Cidra (Centro imolese di documentazione sulla resistenza antifascista e storia contemporanea) e dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). “Nel celebrare quanti, in passato, hanno lottato per la libertà contro la guerra, le scuole imolesi vogliono ricordare che guerre e dittature fanno parte del nostro presente, non di una memoria più o meno lontana. E a farne le spese, a partire dal secondo conflitto mondiale, sono soprattutto i civili, non più i militari (oggi parliamo almeno di un 5% di  vittime militari contro un 95% di vittime civili) – affermano le ideatrici -. La retorica di guerra (presente nella cultura occidentale dai Greci in avanti), che in passato è stata connessa a valori quali eroismo e patriottismo, coraggio e abnegazione, è oggi più che mai svuotata di senso. Bombardare dal cielo civili inermi non richiede molto coraggio… Per questo vorremmo costruire in piazza un nuovo monumento, dedicato non al milite ignoto, ma ai milioni di civili scomparsi e dimenticati nei conflitti che ci circondano. Un monumento precario, fragile e impermanente come la vita umana”.

71 Anniversario della Liberazione NazionaleGli interventi di Manca e Solaroli – E’ poi stata la volta degli interventi ufficiali dal palco: prima il sindaco Daniele Manca seguito da quello di Bruno Solaroli, presidente Anpi Imola. Quello di Bruno Solaroli è stato un accorato appello “alla pace, che può nascere solo dalla memoria, dal conoscere quanto è accaduto”. Solaroli parla a braccio con vigore e trasporto. Si emoziona quando ringrazia “gli studenti, gli insegnanti, i presidi, tutto il mondo della scuola per avere portato la vostra testimonianza su un tema di grande rilievo e valore, come la pace, contro la guerra”. “Il nostro obiettivo è trasmettere ai giovani la consapevolezza di cosa è stata la Resistenza e la Liberazione, per far vedere loro dove sono le fondamenta della nostra Repubblica, della Costituzione, della libertà e democrazia dell’Italia moderna” aggiunge Solaroli. Che allarga i ringraziamenti a tutti i protagonisti di allora. “Grazie alle staffette, ai partigiani, ai gruppi combattenti militari dell’esercito italiano che scelsero di lottare per la libertà, alla popolazione intera, ai Paesi alleati e in particolare ai Polacchi. La Resistenza e la Liberazione non si sarebbero realizzate senza gli Alleati e senza la Resistenza e la lotta di Liberazione non vi sarebbe stato il pieno riscatto ed il riconoscimento dell’autonomia dell’Italia sul piano internazionale, finita la guerra”. Ripensando allo sforzo comune di allora compiuto da tanti Paesi e popoli per costruire pace, libertà e giustizia, il presidente dell’Anpi grida forte la sua pesante critica alle scelte di certi Paesi europei oggi: “guardo con orrore e vergogna ai muri e ai fili spintati che qualcuno in Europa sta alzando nel vano tentativo di fermare un popolo di migranti in cerca di pace, giustizia e libertà”. E fra gli applausi della piazza conclude con un appello che è anche un monito per tutti: “onoriamo con il nostro impegno quella Medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana che è stata data a Imola”.

Dopo la celebrazione in piazza Gramsci, è stata deposta una corona nell’androne del Comune alla lapide dei caduti in guerra ed a seguire si sé svolto il corteo, preceduto dalla Banda Città di Imola che si è recato al Monumento al Partigiano (piazzale Leonardo da Vinci), per deporvi una corona.

Tutta una giornata dedicata alla Liberazione – Prima e dopo la celebrazione ufficiale di piazza Gramsci, aperta dal concerto della Banda Musicale Città di Imola, tutta la giornata è stata costellata da iniziative a ricordo del 71.o della Liberazione.

Alle ore 8.45 nella Sede Anpi (piazzale Giovanni dalle Bande Nere 14) alla presenza di Elisabetta Marchetti, assessora alla Cultura e di Bruno Solaroli, presidente Anpi Imola, è stata deposta una corona alla lapide dei partigiani ed antifascisti caduti e fucilati a Bologna.

Poi alle ore 9.00 alla Rocca Sforzesca, sempre alla presenza di Elisabetta Marchetti e di Bruno Solaroli è stata deposta una corona alla lapide a ricordo dei partigiani e antifascisti detenuti e torturati in Rocca, prima di raggiungere in corteo piazza Gramsci.

Le iniziative sono proseguite dalle ore 17 alle ore 23 sempre in Piazza Gramsci, dove i Giovani ANPI Imola hanno organizzato un pomeriggio di “Musica e teatro contro la guerra e per la pace” in collaborazione con Ca’ Vaina, Libera, Arci e Cgil, Spi-Cgil, con l’esibizione di artisti da Imola, Medicina, Dozza, Mordano, Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice. Alle 21 si è tenuto il concerto di musica balcanica con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar.

MERCOLEDÌ 27 APRILE – Alle ore 11.00 nel parcheggio Cognetex (via Selice, vicino rotonda casello autostradale) verrà deposta una corona al Monumento adiacente la Cognetex, a ricordo dei lavoratori Cogne caduti per antifascismo e resistenza, caduti in guerra, vittime civili e del lavoro. Saranno presenti: Roberto Visani, vice sindaco di Imola, Manlio Nobili, presidente Cogne Macchine Tessili spa, Salvatore Cavini, Anpi Imola, rappresentanti sindacali e i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento.

Imola, 25 aprile 2016

CAPO UFFICIO STAMPA
(Dott. Vinicio Dall’Ara)