2.4 Guerra d’Etiopia e proclamazione dell’impero

La conquista dell’Etiopia (1935-1936) conclude la storia coloniale italiana. L’Italia possiede già l’Eritrea, la Somalia, la Libia in Africa; le isole del Dodecaneso nell’Egeo orientale.

La guerra inizia nell’ottobre del 1935 con l’invasione dei territori etiopi e si conclude nel maggio del 1936 con la solenne proclamazione dell’impero da parte di Mussolini (1).

Le brutalità che le nostre truppe commettono in Etiopia e che durano a lungo per il persistere della guerriglia indigena, vengono nascoste alla popolazione italiana cui invece si raccontano le crudeltà commesse dagli etiopi presentati come barbari da civilizzare.

La guerra d’Etiopia crea le premesse dello scontro con la Gran Bretagna, l’avvicinamento dell’Italia alla Germania di Hitler e l’inizio di una più sistematica legislazione razziale.

Imola

Durante la guerra si consolida il consenso popolare al regime fascista in Italia e anche a Imola.

Le parole della proclamazione dell’impero vengono riportate nella casa del fascio, costruita nel 1936, nell’iscrizione alla base della cosiddetta torre della rivoluzione, sopra l’arco trionfale, i cui pilastri celebrano in numerosi bassorilievi i valori del regime: il lavoro, la famiglia, lo sport, le colonie.

La visita di Mussolini nell’ottobre 1936 per inaugurare la casa del fascio e il sanatorio di Montecatone, rappresenta l’apoteosi del regime a Imola (2, 3).

Numerosi imolesi partecipano alla guerra di Etiopia (4, 5, 6) nel corso della quale cade il tenente di cavalleria Francesco Azzi, insignito di medaglia d’oro, al quale viene eretto un monumento (nell’attuale piazza Medaglie d’oro e ora nei giardini pubblici di San Domenico) (7).

Filmato Istituto Luce

2.3 Antifascismo: carcere, confino, clandestinità ed esilio

2.5 Guerra civile spagnola