2.2 Era fascista: la persuasione, la cultura, le opere

Nell’amministrazione pubblica (uffici, scuole, università) l’iscrizione al partito fascista e la partecipazione in camicia nera alle parate del regime sono indispensabili per fare carriera (1). L’organizzazione paramilitare delle scuole e l’Opera nazionale balilla (Onb) monopolizzano, fin dalle prime classi elementari, il processo di formazione educativa dei giovani secondo il principio del “credere, obbedire, combattere”, che tende a fare di ogni cittadino essenzialmente un “soldato”, pronto a rispondere agli ordini e fedele esecutore delle direttive imposte dall’alto. Imbevuto di retorica, il fascismo crea una divisa per ogni italiano, dalla più tenera età fino alla maturità. Per plasmare le coscienze dei cittadini, il regime si avvale dei nuovi mezzi di comunicazione di massa come radio (Eiar) e cinema, dove si trasmettono i cinegiornali e i documentari dell’Istituto Luce.

Imola

Come in tutto il Paese il carattere totalitario del regime si riflette su diversi aspetti della vita dei cittadini. Bambini e giovani di entrambi i sessi vengono inquadrati in organizzazioni che costituiscono un saldo reticolo: dai figli della lupa/figlie della lupa (6-8 anni) ai balilla/piccole italiane (9-13 anni), dagli avanguardisti/giovani italiane (14-18 anni) ai gruppi universitari fascisti (Guf) (1, 2). A scuola gli insegnanti, che hanno giurato fedeltà al regime, trasmettono il culto del fascismo. Su quaderni e pagelle appaiono emblemi e slogan del regime (5, 6). L’educazione del popolo passa attraverso slogan riportati anche sui muri (3, 4, 5).

Il regime controlla ogni iniziativa culturale e organizza il tempo libero. È attiva fin dal 1925 l’Opera nazionale dopolavoro (Ond), che ha un’importante sede, inaugurata nel 1932 dal segretario fascista Achille Starace (6).

In questi anni il volto di Imola muta profondamente: nel centro della piazza (oggi piazza Matteotti) viene elevato nel giugno 1928 il monumento ai caduti imolesi della grande guerra con un obelisco decorato dei fasci littori (7); il centro storico è sventrato per far posto alla casa del fascio e al centro cittadino; vengono costruiti il mercato ortofrutticolo, lo stadio comunale e i vari padiglioni degli ospedali di Montecatone.

2.1 Ascesa dello stato totalitario

2.3 Antifascismo: carcere, confino, clandestinita ed esilio