La necessità di creare l’ambiente adatto perché fossero compresi i bisogni e le necessità delle forze combattenti antifasciste, e perché si costituivano, ci suggerì la pubblicazione di un giornale locale che trattasse i problemi più sentiti dagli operai, dai giovani, dalle donne, dagli artigiani e dai commercianti.
Era a ciò che doveva puntare la stampa clandestina: propaganda spicciola, linguaggio semplice che poteva essere capito anche dal più umile dei cittadini: oltre agli incitamenti alla lotta, alcune pagine sono riservate alle informazioni dai vari fronti, compreso quello partigiano internazionale e italiano
Da La battaglia politica dei comunisti imolesi nelle pagine de “La Comune”. Gennaio-Novembre 1944, a cura di Ferruccio Montevecchi con la collaborazione di Elio Gollini e Claudio Montevecchi, Imola, 1965